anno 1491
Innocenzo VIII
Nicolò Franco, Vescovo 
Costituzioni del clero veneto 
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Fonte: MANSI, Sacrorum conciliorum nova et amplissima collectio, vol. 35 (Parigi, 1902), col 1553 D. - online
 
IT
 
LA

Qui libri prohibeantur imprimi

Quoniam, ut frequenter nostris est auribus intimatum, nonnullos libros haeresim sapientes, non absque animarum christifidelium periculo, imprimunt; volentes igitur ex nostrae legationis officio huic morbo, quantum cum Deo possumus, medelam adhibere, hac perpetuo valitura Constitutione praecipimus ne caetero aliquos libros de fide catholica aut rebus ecclesiasticis tractantes (praeter quam libros qui imprimi soliti sunt), absque expressa episcoporum locorum, aut eorum officialium generalium licentia, quoquomodo imprimant seu imprimere faciant. Qui autem contrarium facere praesumpserit excommunicatus erit ipso facto. Eos quoque qui Monarchiae librum per Antonium Rosellum, et tractatus Domini Mirandulae, impresserunt aut imprimere fecerunt, vel emerunt, seu quovis modo habuerunt, praesenti Constitutione, sub eadem excommunicationis poena, monemus quatenus illos, infra terminum XV dierum post harum publicationem factam in cathedrali ecclesia civitatis, seu dioecesis, in qua habitant computandorum, comburant, ita ut non sit amplius in rerum natura; nec illos de coetero aliquis imprimat seu imprimere faciat, aut emat, seu quovis modo accipiat aut apud se retineat. Si quis autem contra huius nostrae Constitutionis tenorem quicquam temere attentare praesumpserit, excommunicationem incurrere volumus ipso facto, cuius absolutionem Sedi Apostolicae et nobis tantummodo reservamus [...].

I libri che è proibito stampare

Siccome, secondo quanto frequentemente ci è stato riferito, stampano dei libri infetti di eresia, non senza danno delle anime dei fedeli, volendo adempiere il compito della nostra legazione e, per quanto con l'aiuto di Dio possiamo, apporre un rimedio a questo morbo, con questa Costituzione perpetua ordiniamo che d'oggi in poi non stampino né facciano stampare alcun libro che tratti della fede cattolica o di argomenti ecclesiastici (fatta eccezione per i libri che si sogliono stampare), senza licenza espressa dei vescovi del luogo, o dei loro ufficiali generali. Chi osasse contravvenire a quest'ordine verrà senz'altro scomunicato. Inoltre, a quelli che hanno stampato, o hanno fatto stampare, o che in qualsiasi maniera hanno avuto il Monarchia di Antonio Roselli e i trattati del Signor di Mirandola, con la presente Costituzione ordiniamo di bruciarli, in modo che di essi non rimanga nulla, entro quindici giorni, contando da quello della sua pubblicazione nella chiesa cattedrale della città o della diocesi nella quale risiedono; inoltre, che nessuno in avvenire li stampi o li faccia stampare, o li acquisti, o in qualsiasi modo li riceva e li detenga. Se poi qualcuno ardisse comportarsi contro quanto viene stabilito in questa Costituzione, decretiamo che incorra ipso facto nella scomunica, di cui riserviamo l'assoluzione esclusivamente alla Sede Apostolica ed a noi [...].