24 maggio 1971
Paolo VI
Pontificia Commissione per le Comunicazioni Sociali 
Lettera di presentazione della «Communio et progressio» 
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Fonte: Bollettino d'informazione, 80 (1971), pp. 51 ss.
 
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Concilium Oecumenicum Vaticanum II maximam declaravit curam, quam Ecclesia de instrumentis communicationis socialis impense agit, primum suum decretum «Inter mirifica» edicens.

Hanc Ecclesiae sollicitudinem clare demonstrat constitutum Pontificium Consilium instrumentis communicationis socialis praepositum, cui in primis commissum fuit officium Instructionem Pastoralem apparandi atque edendi; quae quidem, de expresso eiusdem Concilii Vaticani II mandato, initium constituere debet renovatae actionis pastoralis Ecclesiae universae et uniuscuiusque Ecclesiae localis in hac progredienti rerum regione, quae prelum, radiophonium, televisionem, cinematographaeum ceteraque communicationis socialis instrumenta spectat.

Instructio vero Pastoralis, quam nunc libenter committimus pastorali studio Excellentiae tuae omnibusque presbyteris et laicis tuae dioecesis, serius quidem prodit, sed morae ratio fuit tum desiderium communiorem et aptiorem inveniendi elocutionem, tum debita cura animadversiones omnes et consilio, plurima sane, exquirendi sacrorum pastorum et peritorum in hac mobili et ampia rerum provincia.

Quo alacrior erit sedulitas et labor in ea ad effectum deducenda, eo magis poterit Ecclesia moram multarum decadum annorum recuperare, ita ut valeat suam praesentiam et actuositatem in hoc rerum ordine magis magisque in posterum confirmare.

Qua de causa, venerabilis frater, considerationem tuam intendere cupio in officium, magni quidem ponderis, episcoporum accommodandi scilicet Instructionem Pastoralem ad singulares populorum et finium condiciones, exhibendi illam variis dioecesis personarum coetibus earmque ad effectum deducendi iuxta normas et consilia in ipsa Instructione proposita. Haec revera sunt fructus non solum pastoralis sensus et usus Ecclesiae universae, quam in hoc Pontificio Consilio episcopi, sacerdotes et laici ex variis terrae partibus selecti repraesentant, sed etiam scientificarum ac technicarum cognitionum plurium peritorum, qui in documento apparando actuosam dederunt operam.

Neminem sane fugit Instructionem Pastoralem singularia nullo modo prosequi, quae nempe particulares regionum vel nationum condiciones et necessitates respiciunt, sed potius illam opinari atque commendare ipsos locorum pastores id efficacius esse facturos.

Tuum igitur officium erit summa lineamenta atque generaliores huius documenti normas et rationes peculiaribus locorum hominumque adiunctis accommodare iuxta varias vitae pastorales et socialis condiciones necnon technicae artis progressus.

Ecclesiae vero, cum sit natura sua catholica simulque indeficiens, unum corpus fieri debet non solum omnes populos omnesque humanitatis formas comprehendens, sed etiam omnibus temporibus assidua, et praesertim hac nostra aetate, quae recte ac merito siderea communicationis agitas nuncupari potest.

Ecclesiae igitur universae quam maximae interest ideoque illius ius et munus est ut, ope istorum instrumentorum, communicatio fiat vera communia atque artis technicae progressio quasi mirum ad Regnum Dei iter evadat.

Profecto consentaneum est hoc Consilium grato animo esse recepturum omnes animadversiones et postulata, quae significare censueris directe vel per episcopalem Commissionem tuae regionis circa adhibitam rationem habitumque exitum ad hanc Instructionem evulgandam et ad effectum deducendam, ita ut, episcopis universis seduto continenterque cooperantibus, hoc Pontificium Consilium munus suum facilius et aptius perficere valéat in exequendis gradatim ac prudenter singulis Instructionis Pastoralis partibus

Il Concilio Ecumenico Vaticano II ha manifestato l'interesse massimo della Chiesa per gli strumenti della comunicazione sociale promulgando ii suo primo Decreto: l'«Inter mirifica»1.

Un'altra dimostrazione di questo interesse della Chiesa è la istituzione di questa Pontificia Commissione per le Comunicazioni Sociali, alla quale, come primo compito, fu commessa la redazione e la pubblicazione di una Istruzione Pastorale: che, per espresso mandato dello stesso Concilio, deve costituire come l'inizio di una rinnovata azione pastorale della Chiesa universale e delle Chiese locali in questo settore in pieno sviluppo, attinente alla stampa, alla radio, alla televisione, al cinema ed agli altri strumenti della comunicazione sociale.

Ora l'Istruzione pastorale, che ho il piacere di trasmettere all'attenzione di V. E., e di tutto il clero ed i laici della sua diocesi, esce con molto ritardo. La ragione si deve, sia alla ricerca di una forma espositiva più accessibile e piana, sia alla doverosa attenzione portata a tutte le osservazioni e suggerimenti, molto numerosi, pervenuti dai sacri pastori e dai periti, in questo settore vasto e sempre mutevole.

Più pronto sarà l'impegno e la opera nel tradurla in pratica e più sarà possibile alla Chiesa recuperare il ritardo di molti decenni, sì da assicurare sempre più per l'avvenire la sua presenza ed attività in questo settore.

Per questa ragione, venerabile fratello, vorrei richiamare la sua attenzione sul grave compito dei vescovi.di applicare l'Istruzione pastorale alle condizioni dei rispettivi popoli e territori, di presentarla ai vari ceti della diocesi e di metterla in pratica secondo quanto è disposto ed indicato nella stessa. In essa si condensa il frutto, non solo della sensibilità ed esperienza pastorale di tutta la Chiesa, rappresentata in questa Pontificia Commissione da scelti vescovi, sacerdoti e laici, provenienti dalle varie regioni della terra, ma anche della competenza scientifica e tecnica di parecchi periti, che hanno prestata la loro laboriosa opera nella sua preparazione.

Ovviamente l'Istruzione pastorale evita di proposito di trattare questioni particolari riguardanti situazioni e necessità proprie di regioni o di nazioni, perché pensa, e perciò raccomanda, che gli stessi pastori possano farlo con maggiore utilità in loco.

Sarà perciò suo compito applicare alle circostanze particolari, personali e di luogo le linee maestre e le generali norme e disposizioni del Documento, secondo le differenti condizioni della loro vita pastorale e sociale, e seguendo lo sviluppo tecnologico.

Infatti la Chiesa, di sua natura cattolica ed indefettibile, deve compaginarsi in un unico corpo, non solo comprendendo tutti i popoli e tutte le forme di cultura e di civiltà, ma anche sempre aggiornandosi, specialmente in questa nostra epoca, che con ragione viene detta l'epoca della comunicazione spaziale.

Riguarda quindi sommamente la Chiesa, e perciò è suo diritto e dovere, che per mezzo di questi strumenti la comunicazione ridondi in autentica comunione, e che lo sviluppo tecnologico serva quasi da meraviglioso cammino verso il Regno di Dio.

Com'è giusto, questa Commissione accoglierà con gratitudine tutte le osservazioni e le richieste che lei vorrà inoltrare, o direttamente o per il tramite della Commissione Episcopale della regione, circa la maniera seguita e gli effetti conseguiti nel pubblicare e nel tradurre in pratica questa Istruzione. In tal modo, con la diligente ed assidua cooperazione di tutti i vescovi, questa Pontificia Commissione sarà in grado di assolvere il suo compito più agevolmente ed efficacemente, nella progressiva e prudente esecuzione delle singole parti dell'Istruzione pastorale.

1 Concilio Vaticano II, Decreto «Inter mirifica» (1963).